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Abbiamo detto che considerare l’uomo come il prodotto delle sue esperienze pone al centro dell’interesse dei comportamentisti lo studio dell’apprendimento.
Saranno i successori di Watson a formulare importanti teorie dell’apprendimento. Alcuni di loro si allontaneranno da un’impostazione così meccanicistica del comportamento umano.
Tolman (1886-1959) per esempio, considererà il comportamento dell’individuo come condizionato anche dai suoi scopi e dalle sue esperienze precedenti e non soltanto come risposta allo stimolo ambientale.
Ogni comportamento è finalizzato a raggiungere un determinato obiettivo e si presenta solo se l’individuo sa che porterà a quel risultato.
Il ratto posto più volte in un labirinto, impara la strada giusta per trovare il cibo non tanto per effetto della ricompensa (come sosteneva la legge dell’effetto di Thorndike), quanto per la ripetizione sistematica del percorso che lo porta alla meta. Si crea nell’animale una mappa cognitiva dell’ambiente che gli permette di raggiungere il traguardo (il cibo), con rapidità sempre maggiore, facendo sempre il minor numero di errori.
L’impostazione di Tolman mette in crisi le premesse del comportamentismo watsoniano: stando così le cose non sarà sufficiente conoscere lo stimolo per prevedere la risposta comportamentale dell’individuo e non si potrà risalire allo stimolo basandosi solo sulla risposta comportamentale, dal momento che ad uno stimolo dell’ambiente possono corrispondere non una ma diverse risposte comportamentali. Il rapporto organismo ambiente è dunque molto più articolato.
Skinner (1904-1990) invece, ritorna alle posizioni più radicali del comportamentismo watsoniano interessandosi soltanto al comportamento osservabile e a quanto questo possa essere plasmato attraverso la ricompensa o rinforzo, tralasciando completamente i processi che si verificano nella mente.
Lavorando con animali messi in gabbia Skinner osserva che se un comportamento scelto (per esempio l’abbassamento di una leva) viene seguito da una ricompensa (ad esempio del cibo se l’animale è affamato), questo tenderà a verificarsi con sempre maggiore frequenza.
Questa sequenza, denominata di condizionamento operante aiuta a spiegare l’apprendimento di comportamenti più complessi altrimenti non spiegabili attraverso la teoria del condizionamento classico di PavlovSi può rinforzare (ricompensare), qualsiasi tipo di comportamento anche negli uomini.
Lavorando molto sui principali comportamenti umani e sui rinforzi che ne provocano la ripetizione, Skinner ha messo in luce il ruolo svolto da istituzioni come la famiglia, lo stato, la chiesa nel determinare il comportamento degli uomini.
Il comportamentismo predomina nella psicologia sperimentale in maniera incondizionata dagli anni trenta agli anni cinquanta. Tale predominio viene facilitato dal progressivo entrare in crisi delle Scuole che potevano contrastarlo, o per la morte dei propri capi o per l’emigrazione di molti di loro.
Con l’avvento del nazismo molti scienziati ebrei sono costretti a fuggire dalla Germania e dall’Austria verso Paesi più democratici. Wertheimer si trasferisce negli Stati Uniti, Freud va a Londra.
Il predominio del comportamentismo si attenuerà soltanto quando si verificherà quella che sarà chiamata rivoluzione cognitivista.
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