La psicologia della Gestalt (II parte)
Le esperienze passate e le inclinazioni personali possono influire sulla percezione.
Secondo i gestaltisti, la percezione che abbiamo di un oggetto non è una copia identica all’oggetto stesso, così come una cartina geografica non è una copia identica alla regione che riproduce. Come la cartina geografica però, l’oggetto percepito è identico per forma o struttura all’oggetto che riproduce così che può essere considerato un buon riferimento per la conoscenza del mondo reale. La corrispondenza strutturale tra l’oggetto percepito e i relativi processi cerebrali viene chiamata isomorfismo.
La psicologia della Gestalt è una diretta discendente del pensiero e del lavoro dei filosofi e degli scenziati della cultura tedesca della fine dell’Ottocento. Di questi il primo in senso cronologico è il concetto di unità dell’atto percettivo di Immanuel Kant secondo il quale la percezione avviene attraverso un processo unitario in cui la materia che colpisce i sensi viene organizzata secondo forme che appartengono alla mente. Il secondo è la psicologia dell’atto di Franz Brentano che sposta l’attenzione dai contenuti dell’esperienza all’atto dell’esperire. Il terzo è il lavoro di Christian von Ehrenfels (1859-1932) che aveva affrontato il problema dei rapporti delle parti con il tutto.
All’interno della comunità scientifica ottocentesca, cominciava inoltre a farsi strada una certa insoddisfazione per i metodi che tendevano a scomporre i fenomeni fisici in elementi irriducibili e cominciava a diminuire l’interesse per gli elementi e gli atomi. L’epoca dell’atomismo che aveva profondamente influenzato Wundt e lo strutturalismo era alla fine, e mentre i fisici cominciavano a pensare in termini di insiemi, in psicologia si faceva strada la teoria della Gestalt.
Lo strutturalismo scompare per diverse ragioni.
Principalmente perché, come abbiamo visto, l’impostazione elementistica è stata decisamente messa in crisi dal globalismo della psicologia della Gestalt, in secondo luogo perché il metodo dell’introspezionismo non permetteva di replicare, in soggetti diversi, gli esperimenti condotti e non permetteva inoltre di considerare la psicologia animale e la psicologia infantile come aree di applicazione della psicologia dal momento che né con gli animali né con i bambini era possibile utilizzare il metodo dell’introspezione.
Il funzionalismo e l’associazionismo sono in qualche modo sopravvissuti influenzando la psicologia moderna (alcune tematiche sono state riprese dai comportamentisti). In America questi due movimenti hanno finito con il confluire in gran parte l’uno nell’altro.
La psicologia della Gestalt è ancora molto vitale come movimento, soprattutto nel campo della ricerca, anche se molti dei suoi concetti non sono stati del tutto accettati dal pensiero psicologico ufficiale.
Cara Pat, come stai? Noi siamo appena rientrati da New York e siamo cotti. Leggo sempre con grande piacere le tue riflessioni e mi chiedevo se ti interesserebbe una proposta. Da fine settembre partirà un nuovo canale tematico dell’ Ansa Lusso e Lifestyle, dove lavorerò anche io soprattutto per la parte moda e lusso. Purtroppo però i miei capi vogliono anche notizie che riguardano il sociale: donne, bambini, immigrazione, coppia, eccetera. Noi abbiamo tante notizie già da poter mettere, ma sarebbe interessante inserire anche i tuoi approfondimenti. Fermo restando che devo prima parlare con i capi struttura per sapere se e’ possibile e in quali termini. Fammi sapere se l’idea potrebbe allettarti. Tanti baci Pat Vacalebri
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