da patrizia mattioli | Dic 17, 2022 | Libri, NEWS, Psicoanalisi
Anna è una ragazzina vivace, poco appariscente che non ama stare al centro dell’attenzione. È incuriosita e affascinata dal lavoro di suo padre, il famoso Sigmund Freud, e si domanda cosa succede nel suo studio il mercoledì pomeriggio.
Riuscirà a realizzare il piano che ha escogitato per scoprirlo?
Anna Freud e il primo volume della collana Piccoli Psicologi in cui l’autrice racconta le avventure dei bambini che diventeranno famosi psicologi in modo semplice ma di contenuto, per avvicinare anche i più giovani ai misteri della psicologia
Anna Freud
Autrice Patrizia Mattioli
Illustratrice Mara Angelilli
ISBN: 9791221443349
Prezzo: € 17,90
disponibile in tutte le librerie online
da patrizia mattioli | Mar 25, 2013 | Psicologia, Psicoterapia
Il sogno – Renè Magritte
Il sogno va letto o interpretato?
Il sogno è una particolare attività mentale che si svolge durante il sonno e di cui è possibile mantenere il ricordo al risveglio attraverso le immagini, i pensieri le emozioni che lo hanno caratterizzato. E’ evidente a tutti noi che le leggi che regolano il sogno sono molto diverse da quelle che regolano l’attività mentale diurna soprattutto i rapporti di causa-effetto, i concetti di spazio, tempo e identità sembrano sfuggire a tutte le regole della coerenza.
Il sonno è uno stato fisiologico in cui i rapporti sensoriali e motori con l’esterno sono interrotti. Si manifesta in due forme: una caratterizzata da rapidi movimenti oculari, chiamata sonno REM (Rapid Eye Movements), l’altra caratterizzata da assenza di movimento oculare, detta non-REM. Durante il sonno si alternano stati di sonno REM e NREM a intervalli regolari: il ciclo completo dura nell’uomo circa 90 minuti. Noi sogniamo prevalentemente durante il sonno REM. Il sonno REM e il sogno coprono il 20-25% della durata del sonno.
Sul piano fisiologico l’attività delle nostre cellule cerebrali durante il sogno è la stessa dello stato di veglia, cioè il nostro cervello è attivo esattamente come quando siamo svegli, mentre i nostri muscoli sono completamente passivi. Il fatto che il nostro cervello rimanga attivo, può spiegare, sul piano fisiologico, perché i sogni sono spesso movimentati e vi si susseguono continuamente inseguimenti, cadute e fughe. Il completo rilassamento dei muscoli è invece all’origine, sempre considerando solo l’aspetto fisiologico, di altre sensazioni. Tale rilassamento avviene a volte in maniera così rapida e totale da causare le sensazioni di cadere o di volare che capitano spesso nei sogni. Per lo stesso motivo capita a volte di volerci muovere durante il sogno e di non riuscire a farlo. Se i nostri muscoli non fossero in uno stato di passività noi tenderemmo a muoverci in base alle immagini del sogno: gesticolare, camminare o magari gettarci nel vuoto, piuttosto che stare fermi dentro il letto.
Nel sogno in genere le emozioni sono molto intense e ne possono causare l’interruzione. L’ansia, la paura e la sorpresa sono le emozioni che più facilmente vengono amplificate, mentre la depressione, la vergogna e la colpa compaiono meno.
Abbiamo detto che nel sogno tutte le regole naturali sono infrante e tempo, luoghi e persone possono essere messi in scena in maniera bizzarra. Nonostante ciò, mentre sogniamo consideriamo normali tutte le cose che vediamo e sentiamo, anche le più assurde.
I sogni sono caratterizzati prevalentemente da immagini visive e un pò meno da sensazioni uditive, tattili e cinestesiche. Il gusto e l’olfatto intervengono più raramente e quasi mai riferiamo sensazioni di dolore anche se nel sogno ci può capitare di vivere situazioni drammatiche e subire danni fisici.
Tutti i mammiferi sognano.
Tutti siamo interessati a capire i sogni, o perché ci affascinano, o perché ci spaventano. Per alcuni di noi essi possono rappresentare un’evasione dalla vita quotidiana, per altri possono rappresentare dei fantasmi da cui fuggire. In entrambi i casi condizionano la nostra vita.
Considerati messaggi di dei o demoni, nell’antichità i sogni venivano utilizzati come segnali per predire il futuro o come manifestazioni soprannaturali che potevano essere comprese soltanto con l’aiuto di oracoli.
Nel Medioevo il divieto imposto dalla Chiesa all’utilizzo di qualsiasi pratica per la predizione del futuro farà cadere i sogni in un oblio da cui usciranno soltanto nel Diciannovesimo secolo. In questo periodo Freud imposta la sua teoria dell’apparato psichico e utilizza i sogni come canale privilegiato di accesso all’inconscio. Egli sosteneva che il sogno fosse un tentativo di appagamento mascherato di un desiderio inconscio rimosso perché inaccettabile.
Oggi la psicologia cognitivista spiega l’esistenza dei sogni in maniera diversa: non tanto mascheramento di desideri e fantasie inconsce o via privilegiata per accedere a dimensioni nascoste della personalità, quanto piuttosto uno dei modi attraverso cui si manifesta il proprio modo di essere e di mettersi in rapporto con il mondo circostante, una specie di presentazione della propria personalità. Per questo motivo il sogno va più letto che interpretato.
Il sogno è dunque una forma particolare di pensiero che avviene durante lo stato di sonno, la forma che assume l’intelligenza durante la notte dal momento che, come il cervello, rimane attiva anche se dormiamo. Attraverso il sogno manteniamo una certa continuità di esperienza nel passaggio dalla veglia al sonno. L’attività onirica sembra infatti contribuire al mantenimento del proprio equilibrio psicologico soprattutto nei momenti in cui eventi esterni o interni minacciano la nostra stabilità. In altre parole, i sogni contribuiscono a mantenere stabile il nostro senso di identità personale.
Persone private del sogno (svegliate in situazioni sperimentali all’inizio di ogni sogno), manifestano infatti, dopo alcuni giorni, segnali di scompenso psichico.
Oggi si pensa anche che un’altra funzione del sogno sia quella di confrontare esperienze attuali con esperienze passate e mettere in ordine le esperienze fatte durante il giorno in un momento in cui il cervello è più libero di farlo perché non costretto ad elaborare altri stimoli provenienti dall’esterno: una specie di aggiornamento dei documenti archiviati nella nostra memoria.
Il significato del sogno va perciò considerato all’interno di una specifica realtà che è quella della persona che lo ha generato.
Per questo motivo la psicologia cognitivista non parla di interpretazioni generali dei sogni, ma di interpretazioni in relazione alle caratteristiche psicologiche della persona che ha fatto il sogno e del momento di vita in cui è avvenuto.
Il sogno si costruisce utilizzando esperienze passate trasformate in immagini visive. Il passato può essere anche molto recente ed essere riferito al giorno prima del sogno. La scelta di quello che sarà il soggetto onirico viene fatta spesso durante la veglia, quando entriamo in contatto con oggetti che sono in una qualche relazione con i nostri pensieri più inconsapevoli.
Nel sogno, come nella veglia, esprimiamo il nostro modo di vedere noi stessi, il mondo, il futuro e gli altri.
Il contenuto dei sogni può non rivelare niente di nuovo rispetto a quello che viviamo da svegli. Non sempre però siamo consapevoli da svegli di alcuni aspetti importanti della nostra vita cosicché il sogno risulta utile per reindirizzare la nostra attenzione.